Codex: 083

Century:XV in. (Italia Centrale, in particolare Umbria)
Material:cartaceo
Size (mm):300x220
Foliation:I-VI+420+VII-X
Columns:1 e 2

Description

Altre segnature: A; F-III-5; XX-5. Bianchi i ff. ga_cv-gp_jv e 243v, perduti i ff. 11-24 e 351-358, sciolto il f. 411. Quattro fogli cartacei di guardia all'inizio e quattro alla fine, oltre ai fogli pergamenacei ga_a-ga_b. Scritture corsive semigotiche di numerose mani. Annotazioni sui margini, una serie continua delle quali contrassegna i singoli pezzi progressivamente numerati (per lo più consigli) fornendone spessissimo l'argomento ed equivalendo così ad altrettante rubriche. Foliazione antica in cifre arabiche e numerazione marginale antica dei soli pezzi contenenti consilia o quaestiones de facto, ma posteriore alla perdita dei ff. 351-358 e della quale non si tiene conto nella presente descrizione. Trentaquattro fascicoli di formazione eterogenea e con numero di fogli irregolare (da 4 a 22) nonché spesso (13) privi di richiami finali. Legatura in assi con bazzana bianca al dorso ove il tassello è illeggibile. La descrizione di A. Martínez de Pons è nel f. ga_cr. Il codice è appartenuto ad un giurista del secolo XIV-XV, possessore anche di un liber b (margine dei ff. 102r, 109v, 151v) e di un liber novus (margine del f. 107v) nonché autore dei sommari posti a margine in alcuni dei quali egli parla in prima persona (f. 55va nu. 26, f. 237r nu. 360, f. 237v nu. 361 e 362, f. 239r nu. 365, etc.) di questioni che ha avuto per le mani: Nota quia de facto habui Asisii (f. 237r nu. 360). Taluni consigli sono originali e mostrano tracce del sigillo a suo tempo impressovi (vedi nu. 51, 340, 477, 483, 484, 489), il che contribuisce a farci ritenere che il codice sia stato formato, per l'uso pratico, con materiale raccolto nell'attività quotidiana da un operatore del diritto (avvocato, giudice o assessore al seguito di magistrati comunali, etc.) che esclude dalla sua raccolta opere di interesse semplicemente teorico-dottrinale. Gran parte dei pezzi si riferisce a cause discusse nell'Italia centrale, con particolare riferimento a località quali Amelia, Assisi, Bettona, Narni, Nocera, Orte, Roccacontrada (ora Arcevia), Spoleto, Todi, Viterbo, etc. Anche i consigli sono dovuti in massima parte a giuristi umbro-perugini, mentre è certo che il raccoglitore del codice e autore dei sommari operò in Umbria (Nota istud consilium quod de facto vidi Perusii dum fui cum domino M. de Glabeto capitaneo Perusii: f. 81v nu. 46), in Toscana (Nota istud notabile consiliurn quod fuit de facto Senis quando fui cum domino A. de Interanne m.cccc.viii. indictione prima tempore Gregorii xii.: f. 159r nu. 197a; cf. anche f. 166r nu. 210) e nel Lazio (de facto habui Orto m.cccc.vi.: f. 176v nu. 226).

Works

Bibliography

A. Martínez de Pons, Bibliotheca Albornotiana. Continet manuscriptos codices qui adservantur in Regali ac Majori Collegio Hispanorum gratia ab eximio Card. Albornotio erecto..., ad cod. [MS nella Biblioteca del Collegio. Le descrizioni relative ai codici civilistici sono state parzialmente edite a stampa da M.J. Peláez, ‘Catálogo de la documentación’ p. 485-548, specialm. 504-528], dal quale dipendono G. M. Mazzuchelli, Gli scrittori d’Italia cioè Notizie storiche intorno alle vite e agli scritti dei letterati italiani I ii, p. 677, G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi I, p. 241 e, per il suo tramite, J. F. von Schulte, Die Geschichte der Quellen und Literatur des canonischen Rechts von Gratian bis auf die Gegenwart II, p. 282 nt. 26 (per i consilia dell’Ancarano), F. Blume (Bluhme), Bibliotheca librorum manuscriptorum Italica. Indices bibliothecarum Italiae ex schedis Maieri eslingensis, Haenelii lipsiensis, Gottlingii ienensis, Car. Wittii, suisque propriis, p. 88s, e, per il suo tramite, KH. Kantorowicz (con N. Denholm-Young), ‘De ornatu mulierum. A consilium of Antonius de Rosellis with an Introduction on Fifteenth century sumptuary legislation’, Bibliophilia 35 (1933), p. 323 nt. 75 = H. Kantorowicz, Rechtshistorische Schriften, p. 349 nt. 75 (per il nu. 24 erroneamente attribuito ad Antonio Roselli, cui lo riferisce anche A. Belloni, Professori giuristi a Padova nel secolo XV. Profili bio-bibliografici e cattedre, p. 146), G. Dolezalek (con la collaborazione di J.A.C.J. van de Wouw), Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600 I, ad cod. (e da questi N. Zacour, Jews and Saracens in the Consilia of Oldradus de Ponte, p. 93), nonché, per i pezzi bartoliani, genericamente indicati, B. Paradisi, ‘La diffusione europea del pensiero di Bartolo e le esigenze attuali della sua conoscenza’, Bartolo da Sassoferrato. Studi e documenti per il VI centenario, I, p. 440 e F. Calasso, ‘Bartolo da Sassoferrato’, Dizionario biografico degli Italiani VI, p. 651.