Codex: 212

Century:XV (Padova; Friuli? 1466: f. 102v)
Material:cartaceo
Size (mm):340x235 (215x140)
Foliation:268
Columns:2

Description

Altre segnature: In pluteo xix (antica); XXXII-7; D-V-7. Bianchi i ff. 1v-10v, 32r, 162, 248, 268. Scrittura: umanistica permeata di forme e tratteggi semigotici, con rubriche in minuscole gotiche (ff. 11-111v); semigotica nitida (ff. 112-126); semicorsiva di impronta umanistica con elementi semi-gotici (ff. 127v-161v, 245v-247v); semigotica limpida di forte colorito umanistico con titolo e rubriche in lettere capitali rosse e brune (ff. 163-245). Argumenta, notabilia e note marginali non frequenti. Foliazione recente in cifre arabiche a matita sul marg. sup. destro. Lacerati e parzialmente asportati i ff. 2, 257, 267. Fascicoli di ff. 5, 4 con richiami. Nota di possesso a f. 1r: Reverendi patris D. Ludovici Gomecii episcopi Sarnensis Rote auditoris ac sacre penitentiarie apostolice regentis. Legatura in assi; all'esterno del piatto superiore in maiuscola: Lanfranchus de Brixia super ff. <...> francisci de Alvarottis, francisci de Filitinis; all'interno la scheda di Martínez de Pons. Pelle scura ricoperta da pelle chiara lacerata sul dorso; tracce di fermagli perduti. Sul taglio inferiore: Lectura ff. Infort. Al nu. 1, f. 12va, r. 9 dal basso: preceptori autem domino meo Petro; è il Besozzi, più spesso richiamato semplicemente come preceptor meus. A f. 27va: passo di una nota marginale inserito nel testo di Lanfranco, come risulta da una noterella di qualcuno che dovrebbe aver visto I'exemplar (quindi qualcuno a lui molto vicino, se non il redattore stesso). Al nu. 2, f. 101v, in margine al commento sulla I. Si vero (D. 24.3.64): huius legis repetitionem vide infra in fine lecture (cf. infatti ff. 103r-109r). Ai ff. 107vb, 108rb, 109ra, alla fine di quattro questioni, si legge: A.M.R., tagliato da un tratto orizzontale.

Works

Bibliography

A. Martínez de Pons, Bibliotheca Albornotiana. Continet manuscriptos codices qui adservantur in Regali ac Majori Collegio Hispanorum gratia ab eximio Card. Albornotio erecto..., ad cod. [MS nella Biblioteca del Collegio. Le descrizioni relative ai codici civilistici sono state parzialmente edite a stampa da M.J. Peláez, ‘Catálogo de la documentación’ p. 485-548, specialm. 504-528], dal quale dipendono F. Blume (Bluhme), Bibliotheca librorum manuscriptorum Italica. Indices bibliothecarum Italiae ex schedis Maieri eslingensis, Haenelii lipsiensis, Gottlingii ienensis, Car. Wittii, suisque propriis, p. 97 (cf. anche F. Blume (Bluhme), ‘Vermischte Nachrichten von italiänischen Bibliotheken und Archiven in Sommer 1822’, Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtkunde 5 (1825 [1824]), p. 591, per il nu. 4a) e, per il suo tramite, G. Dolezalek (con la collaborazione di J.A.C.J. van de Wouw), Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600 I, ad cod.; L. Bethmann, ‘Nachrichten über die von ihm für die Monumenta Germaniae historica benutzten Sammlungen von Handschriften und Urkunden Italiens, aus dem Jahre 1854’, Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtkunde 12 (1872), p. 579; Mostra del Digesto e della storia dello studio di Bologna nella Biblioteca dell’Archiginnasio. Catalogo, p. 67 nu. 51 (senza il numero del MS); I. Gil Fernández, De codicibus albornotianis ad graecas latinasque litteras pertinentibus commentarius, p. 22 nt. 44; A. García y García, ‘Catalogación de los codices del Colegio de España de Bolonia’, El Cardenal Albornoz y el Colegio de España, a cura di E. Verdera y Tuells, II, p. 717 nt. 10.